venerdì 16 febbraio 2007

Il collezionista

E' proprio di questi giorni l'appelo del patron della Apple Steve Jobs alle case discografiche affinchè rinuncino alle protezioni digitali sui file musicali legali.
Sta diventando opinione comune tra chi lavora nella distribuzione di musica online che un allargamento delle maglie dei DRM potrebbe invogliare i consumatori ad acquistare musica legalmente distribuita.
Indubbiamente un azione interessante e inaspettata, anche se rimane un dubbio: è possibile innescare il cosiddetto meccanismo di Totemizzazione (il collezionismo) per beni che sono sostanzialmente intangibili?
A parer mio è una impresa non da poco!
Finchè sarà possibile scaricare musica grazie al P2P, i servizi come Itunes partiranno in svantaggio: tra avere la musica gratis e pagare per avere un file che suona nello stesso modo (parliamo sempre di file compressi),può essere ascoltato solo sul proprio pc,sostanzialmente non offre nulla in più e che non tutti i lettori mp3 riusciranno a leggere ,voi cosa scegliete?
Io prendo in considerazione la prima ipotesi e continuerò a farlo finchè non riusciranno a offrimi quel qualcosa in più che invoglia all'acquisto. In alternativa ci sono gli store online stranieri e Amazon: con 10 euro acquisto un cd, che ficco nel mio porta cd e che ha pure un bel libretto da sfogliare e leggere. Volete mettere collezionare cd e collezionare stupidi anonimi e intangibili mp3?


Roberto